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elettrotecnica - oscillatori

  

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2022 05 25 (3)

come e' possibile che in un semplice amplificatore a transistore, collegando l'uscita all'ingresso con una semplice induttanza e nulla piu' si ottenga un efficientissimo oscillatore ?

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Facci vedere lo schema elettrico. Hai creato per caso un oscillatore di tipo Colpitts oppure Hartley?

Comunque, ad essere pignoli, questa non è più elettrotecnica ma è elettronica 😉

 

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@sebastiano come sai un qualsiasi oggetto conduttore ha una frequenza propria di oscillazione, un filo, un coltello, una forchetta hanno una propria oscillazione.

per verificare cio' ho fatto un cea (commn emitter ampl.) con un solo tr, e ho collegato entrata e uscita al un pezzo di filo lungo 60 cm, la frequenza era circa 90 mhz, poi ho provato con altri oggetti metallici, trovando per ognuno una frequenza caratteristica.

ma la domanda e' "come e' possibile che funziona un oscillatore a soli due punti, quando sono necessari almeno tre, come gli harltley e i colpitts? (fra poco allego uno schema )



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@BobOclat
Come diceva quel fratacchione di Guglielmo da Occam «Se qualcosa accade, può accadere.» quindi la corretta risposta a "com'è possibile?", con prova d'esistenza allegata, è "Succede!".
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@Sebastiano
Questa domanda espone una curiosità di Elettrotecnica delle Correnti Deboli.
Quando m'iscrissi a ingegneria c'erano tre filoni d'indirizzi: Civile, Mineraria, Industriale; fra quest'ultimi non esisteva l'indirizzo Elettronica, ma Elettrotecnica aveva due subindirizzi: Correnti Forti e Correnti Deboli.
Quest'ultima dicitura (che con la riforma del 1960 sarebbe diventata Elettronica) faceva imbufalire il Ch.mo Prof. Dott. Ing. Carlo Matteini che ci diceva «Chi l'ha inventata non ha mai visto un triodo in classe C di una stazione radio con la griglia rosso mattone, l'anodo rosso ciliegia e la bobina anodica fatta di tubo d'ottone in cui circola acqua di raffreddamento! Hai voglia a dire che quella è potenza reattiva, i metalli mica hanno studiato! Che ne sanno? Loro si arroventano.»

@exprof 

Ciao, non conoscevo questa distinzione. Ai miei tempi, ovvero 30 anni fa, con elettrotecnica si indicava lo studio dei circuiti elettrici lineari, con elettronica il resto, a cominciare dai diodi per poi passare ai bjt, agli amplificatori operazionali ecc. 

Rimpiango di non avere mai studiato l'elettronica delle valvole, era una tecnologia ormai già desueta quando io ero studente.

Comunque ciao, spero tu stia bene 

 

@Sebastiano
Grazie del pensiero, ma io bene non ci posso stare: anni fa mi fu spiegato che per le patologie ingravescenti (come le mie quattro o cinque) è un ottimo risultato non peggiorare rapidamente. Però l'importante per la vita quotidiana non è essere, ma sentircisi bene. Io mi ci sento e anche l'oncologa (sentita per telefono: ancora mi vieta d'andare a Milano, altro che il CoViD-19 è finito!) m'ha raccomandato di non turbare gli attuali equilibri: spero che durino!
Circa l'elettronica delle valvole ti puoi risparmiare i rimpianti: era una palla! Ai miei tempi, più di sessant'anni fa, i nostri riferimenti erano i testi McGraw-Hill americani (Terman per Radio, Millman per Elettronica, ...) su cui si trovava di tutto e di più: come progettare le griglie del tetrodo a fascio, perché i computer militari non devono essere a transistori (due transistori per bit) ma devono essere a tubi (quattro tetrodi per bit) e usare schede perforate e non nastri magnetici, ...
Non ti sei perso niente.
Saluti.



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