I punti A(4, 3) e B(10, 3) sono allineati sulla retta y = 3, a distanza sei, con punto medio M(7, 3).
Tutti e soli i potenziali vertici C(7, k - 3) di triangoli isosceli su base AB sono sull'asse x = 7 di AB, luogo dei punti del piano equidistanti da A e da B.
I corrispondenti triangoli isosceli ABC, di base b = |AB| = 6 e altezza h = |k - 3|, hanno area S = b*h/2.
Quelli di area S > 0 assegnata hanno altezza
* h = 2*S/b = S/3 = |k - 3|
cioè
* |k - 3| = S/3 ≡ (k - 3 = - S/3) oppure (k - 3 = S/3)
e vertici
* C1(7, 3 - S/3) oppure C2(7, 3 + S/3)
E, fin qui, tutto bene; ma ora arriva il brutto, anzi: lo scandalo!
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Per finalizzare la risoluzione occorre correggere un grave errore concettuale che l'autore ha sicuramente compiuto a sua insaputa perché è inimmaginabile che l'abbia scritto apposta.
Il testo ha un'incongruenza del tipo «Se Alma è alta 178 cm e Bice pesa 48 kg, quanti anni ha Carla?» e precisamente «... i punti A(4, 3) e B(10, 3) ... avente l'area di 9 u^2 ...» che è come dire «... i punti A(4, 3) cm e B(10, 3) kg ... avente l'area di 9 u^2 ...» cioè una "sullenne minchiata" (© Camilleri).
Per correggere quest'ORRORE indegno di un insegnante ci sono due sole vie
1) «... i punti A(4, 3) u e B(10, 3) u ... avente l'area di 9 u^2 ...»
2) «... i punti A(4, 3) e B(10, 3) ... avente l'area di 9 ...»
e io scelgo la più elegante, la 2.
Allora
* C1(7, 3 - 9/3) oppure C2(7, 3 + 9/3) ≡ C1(7, 0) oppure C2(7, 6)