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Aiuto matematica

  

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SALVE,HO BISOGNO IN QUESTO COMPITO. DEVO INENTARE UNA VERIFICA,HO BISOGNO CHE QUALCHE BUON ANIMA MI SCRIVA SU UN FOGLIO COSA SCRIVERE, è MATEMATICA,LE ISTRUZIONI SONO SUL FOGLIO.  

mate

 

Autore

@bilben ciao, sei un nuovo membro, ma ci sono delle regole che devi sapere. Prima: un solo esercizio per post! Inoltre inserire titoli significativi: cosa mai significherà "aiuti matematica" su un sito come questo? Che stai  chiedendo aiuto è implicito, così come che si tratti di matematica e non di letteratura. Altre regole sono essere cortesi, inserire sempre un "grazie" e un "per favore" e per finire devi sempre proporre un tuo tentativo di soluzione.

Nella particolare situazione del tuo post, mi dispiace, ma devi studiare e rispondere alle domande secondo quello che pensi tu, così come devi creare tu gli esercizi di verifica. Qui cerchiamo di aiutare a capire, al massimo puoi chiedere cosa non hai capito sui sistemi lineari. Non si accetta "non ho capito nulla" o " non so da che parte cominciare"

1 Risposta



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Cara @bilben, ho un bel po' di cose da dire sulla tua domanda.
Ti elenco prima quelle sulla forma (che in Matematica ha valore fondante!) e poi quelle sul merito.
Uso il femminile "di rispetto" perché il tuo pseudonimo è impersonale e asessuato.
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1) SCRIVERE TUTTO IN TUTTE MAIUSCOLE E' COSA DA CAFONI, cerca di evitarlo. Fallo solo per ciò che sia da evidenziare.
2) Il titolo dovrebb'essere solo una precisa indicazione dell'argomento ("titolo significativo"); in questo caso sarebbe stato significativo scrivere «Ho un compito stupido, per favore me lo svolgete voi?».
3) Non usare MAI, solo perché ti suonano bene, parole o espressioni di cui non conosci l'esatto significato.
"buon'anima" (con l'apostrofo!) significa "defunto" per cui se scrivi "HO BISOGNO CHE QUALCHE BUON ANIMA MI SCRIVA" stai facendo di tutto per farti rispondere "E allora perché scrivi a SoSMatematica? Rivolgiti a un medium!".
4) Questo è un sito dedicato ai problemi, non al supporto psicologico: si dovrebbe evitare di scrivere ovvietà che riguardano gli stati d'animo del richiedente tipo "help", "aiuto", "urgente", "vi prego", ma anche "HO BISOGNO IN QUESTO COMPITO".
Pare ovvio che, se pubblichi una richiesta, tu abbia bisogno di una risposta.
Altre ovvietà che avresti dovuto evitare sono "è MATEMATICA" (sappiamo leggere, grazie!) e "LE ISTRUZIONI SONO SUL FOGLIO" (non siamo ciechi, grazie!).
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NEL MERITO DEL COMPITO (in tutte maiuscole perché segna il cambio d'argomento)
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Premessa
Nel lontano a.s. 1954/55 avevo quindici anni e frequentavo la prima liceale dopo due faticosissimi anni di Ginnasio con un insegnante di lettere che (allora si poteva) insegnava anche Glottologia all'Università; al Liceo il professore di Greco era il parroco di un paese lì vicino, persona coltissima e anche severa, ma riposante rispetto ai due anni precedenti. Era bravissimo a spiegare (al Ginnasio si studia solo la lingua, con poca e nulla letteratura) e ci incantava con la lettura e la facilità di traduzione e d'interpretazione; però sull'altro versante della didattica era un disastro.
Non si regolava sui compiti da assegnare (per le vacanze di Natale 1956 ci diede TRECENTO versi di Sofocle! Cosa che oggi a uno studente universitario richiederebbe un mese).
Conduceva interrogazioni a dir poco fantasiose ("Hai studiato Callino? Sì? Dimmi Tirteo!").
E ogni tanto aveva uscite più da Oratorio e da scuola di catechismo che non da Liceo.
Una volta, dopo un'interrogazione in cui il mio compagno se l'era cavata senza nessun errore pur se con evidenti difficoltà, concluse dicendo "Basta Mario (all'interrogato), va bene così. Dimmi Anselmo (a me), che voto devo mettere?".
Io (che non mi chiamo Anselmo) restai scandalizzato dalla richiesta perché all'epoca nella società si riconosceva una netta distinzione di ruoli (io ero un quindicenne e lui un titolare nel miglior Liceo della regione) e gli risposi subito piuttosto bruscamente rischiando una sospensione o addirittura un'espulsione (allora si poteva) "Don Gennaro, perché lo chiede a me? A Lei la pagano apposta per prendere queste decisioni!".
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Possibile svolgimento
Egregio Professore, mi duole di comunicarLe che non intendo svolgere il compito secondo la traccia proposta in quanto la ritengo inappropriata alla mia condizione di alunna e Le illustro brevemente il perché.
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1) "Dopo aver studiato ... cosa è importante sapere"
Io ho studiato il "cosa" e il "come" dell'argomento, il che si conviene ai doveri e alle capacità di un'alunna come me; ma ciò che c'è dietro (i motivi profondi, le diverse rilevanze, ...) non mi competono: non sono ancora uno studente universitario.
Per me è importante sapere TUTTO ciò che riguarda i sistemi lineari: è a Lei che spetta dichiarare e motivare i gradi d'importanza relativa delle conoscenze.
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2) Anche per le abilità posso solo dire che, analogamente alla risposta sulle conoscenze, dal punto di vista dell'alunna è importante saper fare tutto ciò che occorre per impostare e risolvere un sistema; ritengo che, ancor più che per le conoscenze, sia dovere Suo chiarire bene agli alunni la gerarchia delle abilità.
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3) Per i successivi punti tre, quattro e cinque: mi astengo perfino dal dichiarare il mio punto di vista.
Sono quesiti che riguardano la valutazione: una competenza così squisitamente riservata alla professionalità dell'insegnante che nemmeno il TAR né il Consiglio di Stato possono sindacare nel merito. E chi sono io per invadere il Suo campo di competenza esclusiva? E inoltre, se io fossi in grado di "preparare una verifica da svolgere in 40 minuti", non crede che la Repubblica dovrebbe versare a me lo stipendio Suo?
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4) Spero di tutto cuore che Ella sappia apprezzare i miei scrupoli e che mi assegni, invece di questo, un altro compito che meglio si attagli alle mie competenze, conoscenze e abilità.
La prego di credermi la Sua rispettosa alunna
BILBEN

Grazie mille.



Risposta




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