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[Risolto] Quesito di fisica

  

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Qual e l'ordine corretto? In ciascuno dei casi riportati in figura una scatola (della quale e indicato il peso) è tenuta ferma contro un muro da una forza che spinge in direrione orizzontale. L'intensità della forza in ciascuno dei casi è rappresentata in scala. Qual è I'ordine corretto dell' intensità della forza normale $\vec{F}_{N}$ esercitata dal muro sul blocco nei casi proposti? Spicg il ragionamento che hai fatto.
(A) $F_{N 1}=F_{N 3}>F_{N 2}>F_{N 5}=F_{N}$
(B) $F_{N 1}=F_{N 2}>F_{N 4}=F_{N S}>F_{N 3}$
(C) $F_{N 1}>F_{N 2}>F_{N 4}>F_{N 5}>F_{N 3}$
(D) $F_{N 1}>F_{N 4}>F_{N S}=F_{N 3}>F_{N 2}$

IMG 20200906 155032

Buongiorno avrei bisogno di un aiuto urgente per l'esercizio numero 6,non riesco a trovare un ragionamento. Grazie mille! 

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L'esercizio chiede di ordinare le reazioni vincolari. Partiamo dal presupposto che quando c'è scritto "la scatola sta ferma" significa che la forza di attrito è maggiore della forza peso e questo impedisce alla scatola di cadere giù.

Ciò significa che la reazione vincolare è semplicemente pari ed opposta alla forza che preme sulla scatola, quindi osserva i vettori e disponili nell'ordine corretto, senza fare caso al peso delle singole scatole.

Il peso è solo un dato in più che non serve perché la forza peso è diretta in basso, quindi il muro non esercita nessuna forza normale per bilanciarla



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La risposta è la B : Fn1 = Fn2 ..... >Fn3



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MARIELLA: ha ascoltato la lezione senza capire nulla perché guardava il telefonino (se fosse stata attenta avrebbe chiesto le cose che non capiva), ricorda i termini uditi, ma non ha studiato per niente e per giunta pretende di ragionare su ciò che non sa né, tantomeno, comprende. Non ha né conoscenza né comprensione: voto DUE.
LUISA: ha sia conoscenza che comprensione parziale, ma ha capito fischi per fiaschi; voto QUATTRO.
LUCIANO: ha sia conoscenza che comprensione, ma difetta nell'esposizione; voto SETTE.
L'AUTORE DELL'ESERCIZIO: non ha alcuna nozione di didattica e gli si dovrebbe revocare l'abilitazione all'insegnamento. Chiedere "Chi ha ragione secondo te?" trasmette all'alunno che legge l'esercizio che valutare le capacità cognitive dimostrate dalle tre frasi riportate sia una questione di opinioni ("secondo te") e non di giudizio; cioè che se la maggioranza della classe dice che ha ragione Mariella allora la Fisica dei vettori diventa la stessa degli scalari, indipendentemente da ogni scienza.
Indurre tali erronee convinzioni nelle giovani menti è assai più grave degl'indottrinamenti per cui a Socrate fu prescritta la cicuta.

@exprof ...se gli insegnanti fossero abilitati con il tuo metro (che peraltro condivido in buona parte) dovremmo avere classi da 100 alunni/allievi  per carenza di docenti 🤔

@Remanzini_Rinaldo
Ti pareva d'avere scritto una battuta, vero? E invece no, hai descritto una situazione realizzabile con pochissimi ritocchi normativi.
Prima dei Decreti Delegati del 1974 la Costituzione garentiva libertà d'insegnamento (Art. 33 L'arte e la scienza sono libere, ...) limitatamente ad Accademia (arte) e Università (scienza), cioè alla sola istruzione superiore; poi il DPR417/74 la estese, meritoriamente, anche all'istruzione non universitaria.
Fu un vero peccato che né il meritorio funzionario autore di quel DD né i meritorii ministri che lo pubblicarono (Scalfaro o Malfatti?) né nessun altro che avrebbe potuto (che so, Giovanni Leone? era un DPR, cavolo!) avessero pensato all'unità di indirizzo didattico nei corsi con più insegnanti in copresenza.
Io, insegnante di materie professionali (di Elettronica e di Informatica) in un ITIS, ho sempre coperto cattedre con ore di laboratorio e, quindi, con un Insegnante Tecnico Pratico ad affiancarmi. Dal 1969/70 al 1973/74 la mia cattedra funzionava così: per ciascun progetto io redigevo le indicazioni per gli alunni e formavo i gruppi di laboratorio in base ai comportamenti osservati a lezione, ne davo una copia al mio ITP (allora si usava quel possessivo politicamente scorretto) e le/gli spiegavo che cosa dovesse fare (non come, ovviamente!) per facilitare gli alunni a conseguire gli obiettivi del progetto (due/tre all'anno) e soprattutto che cosa NON dovesse fare che potesse indurre erronee convinzioni nelle giovani menti per istruire le quali la Repubblica ci pagava.
Dal 1974/75 al 2005/6 ho invece avuto l'ITP (non più mio, ma delle mie classi) che esercitando la sua libertà d'insegnamento si gestiva il gruppo con cui lavorava a modo suo (che spesso era diverso da come io gestissi il gruppo che era con me); è pur vero che nelle tre ore di un turno di laboratorio ciascuno di noi due passava una ventina di minuti con tre/cinque gruppi diversi; ma insomma mi son dovuto barcamenare un bel po'.
I DD74 (sacrosanti!) furono uno dei tanti esempi di legislazione alla "come va, va!" di cui abbiamo goduto negli anni (equo canone, procedura penale, IVA, IRAP, IRPEF, concessioni, ...) e non certo il peggiore, anzi!
Le classi che ho avuto non hanno mai superato i 40 alunni (41 iscritti, 2 non frequentanti), ma sia pure con qualche sforzo in due ce la facevamo.
Sono sicuro che, ritornando all'ITP pre-74, assegnandone uno per ogni 20/25 alunni ed estendendone la dotazione anche a Latino e Greco, non sarebbe affatto difficile gestire una classe all'incirca da 80 a 120 alunni.
MOLTE GRAZIE PER AVERMI OFFERTO QUEST'OCCASIONE, alla prossima.



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