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[Risolto] Frazione algebrica o equazione fratta

  

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Per il suo compleanno, Tommaso e i suoi n amici vanno a mangiare sushi. Scelgono il menu a prezzo fisso da € 15 a testa. In aggiunta, metà degli amici prende l’acqua, a € 1 la bottiglia, e l’altra metà una bibita in lattina, a € 3 l’una. Tommaso beve acqua e alla fine prende una fetta di dolce da € 4. 

a. Qual è la spesa finale di ciascuno se dividono il conto in parti uguali?

b. Qual è la spesa di ciascuno se gli amici decidono di offrire la cena a Tommaso

Come da titolo, dovrebbe trattarsi semplicemente di una frazione algebrica. Giusto per un confronto con il mio risultato, leggermente diverso da quello indicato.

Good evening everybody

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2

Tommaso spende 15 € + 1€ + 4 € = 20 €;

n amici spendono:

n * 15  €+ n/2 * 1 € + n/2 * 3 € =

= 15 n + n/2 + 3/2 n = (30 n + n + 3n) / 2 = 34 n/2 = 17 n €.

Ciascun amico paga 17 n / n = 17 € (a testa).

Se pagano anche i 20 €, questi soldi vengono divisi per n;

17 + 20/n = (17 n  + 20) / n;

la spesa a testa dipende da n, dal numero di amici.

Esempio: se n = 10, la spesa sarà:

17 + 20/10 = 19 €.

@salvonardyn ciao.

 

@mg  ciao e grazie

@salvonardyn  ciao.



3

Spesa complessiva

15*(n+1)+1/2*n+3/2*n+(1+4)=15*n+15+2n+5=17*n+20

Spesa individuale

(17*n+20)/(n+1)

se il festeggiato non paga, la spesa complessiva sarà distribuita fra gli n amici.

@lucianop   Thanks Luciano, sempre gentile



3

conto Tommaso Ct = 15+1+4 = 20 €

conto amici Ca = 15n+4n/2 = 17n

conto totale C = Ct+Ca = 20+17n 

a

spesa pro capite S = (20+17n)/(n+1) 

b

spesa pro capite S1 = (20+17n)/n 

@remanzini_rinaldo   thanks Rinaldo



2

Valori in euro; "metà degli amici" ≡ n = 2*k
spesa finale totale = T = (2*k + 1)*15 + k*1 + k*3 + 1 + 4 = 2*(17*k + 10)
a. spesa finale unitaria in parti uguali = 2*(17*k + 10)/(2*k + 1)
b. spesa finale unitaria senza Tommaso = (17*k + 10)/k = 17 + 10/k
------------------------------
Note personali
1) n (o k) non rappresenta l'incognita; le incognite sono le spese finali unitarie richieste dai quesiti; n (o k) rappresenta la variabile in funzione della quale si formano le espressioni algebriche delle incognite.
2) Fra Lecce e Porto Cesareo c'è il luogo d'origine di due dei miei otto bisnonni.
Durante i moti del 1821, a Napoli, i miei trisavoli decisero che la capitale fosse un luogo troppo pericoloso per il loro tenero figlioletto di OTTO anni (il mio bisnonno) che non era abbastanza disciplinato da restare chiuso in casa; così lo spedirono al sicuro, insieme al suo fido servitorello, nei possedimenti di famiglia a Copertino dove il piccolo discolo si trovò così bene da non voler più tornare a Napoli. Lì crebbe in bellezza e dissolutezza fin quando, a ben CINQUANTADUE anni, la pressione sociale non lo convinse a mettere la testa a partito e cercar moglie: lui sposò la bisnonna che aveva appena QUINDICI anni.
Questo me lo raccontò lei, 92-enne, quando io di anni ne avevo sette (oggi ne ho 83) e ascoltavo le sue storie a bocca aperta appollaiato su una seggiteddra di paglia vicino alla sua poltrona, dove mi faceva leggere gli articoli da "La Domenica del Corriere" e poi mi chiedeva "che hai capito? spiegamelo!"

 

@exprof   hai ragione a sottolineare la differenza tra variabile e incognita, con la mia testa martellata dagli acufeni, che con questo caldo si danno alla pazza gioia, spesso me ne vado in 'tilt', insomma uno stato mentale in cui subentra una specie di 'impasse cognitiva'. Pensa, che per questo problema fisiologico, ho dovuto rinunciare a gran parte della mia vita sociale: i rumors per me sono letali. Passando ad argomenti più interessanti, meravigliato del fatto che conosci così bene la mia zona, ti specifico che, benché originario di Lecce, vivo a Carmiano, praticamente attaccato a Copertino, il paese del "santo dei voli", San Giuseppe da Copertino. Io ho 23 anni meno di te, e l'interessantissimo scenario di vita che mi hai raccontato mi ha riportato alla mente alcuni dei ricordi della mia adolescenza, restii a perire, in cui mio nonno materno mi raccontava storie, fantastiche ai miei occhi, della sua intensa esperienza di vita, della guerra e quant'altro, mentre eravamo seduti dentro un camino. Non so se hai mai avuto l'opportunità di vederne qualcuno, ma un tempo i camini li costruivano con dei sedili di pietra all'interno, di modo che sedendosi uno di fronte all'altro ne uscivano delle conversazioni che, fai quel che vuoi, in qualche modo diventano tue per sempre. La 'generazione digitale' dei giovani di oggi, purtroppo, è negletta a questo genere di esperienze di vita, imparagonabili alla realtà virtuale odierna. Quando ero adolescente, non vedevo l'ora di uscire di casa per andare a "caccia di scursuni", per arrampicarmi sugli alberi insieme agli amici per cogliere le "cornule", sempre desideroso di nuove "avventure", non ero capace di stare un attimo fermo. Conquistare una donna era come costruire un castello, in un certo senso. A me, in realtà, piace molto la tecnologia moderna, tutto ciò che è ultra futuristico. Ma sono due sistemi di vita inconciliabili.

Meglio restare con i piedi per terra, a buon rendere prof.



1

per caso manca il numero di amici o è indicato n amici proprio sul libro?

 

@giulietta03   Ciao Giulietta, mi correggo, come giustamente osservato da exprof, per amor di verità n è la variabile (numero di amici) che permette di ottenere i valori dell'incognita di riferimento (quanto spende ognuno di essi, con o senza Tommaso stesso)



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