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[Risolto] Fisica

  

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Un corpo che si muove di moto uniforme può avere una accelerazione?

Risposta corretta: SI, se la traiettoria è curva; sapreste spiegarmi il perche' cortesemente?

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2 Risposte



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se il moto uniforme fosse rettilineo il corpo si muove a velocita costante e quindi accelerazione nulla

mentre se si muove di moto uniforme circolare si muove a velocita costante ma presenta anche una accelerazione centripeta a= v^2/r dove r è il raggio di curvatura

@marus76 Ti chiedo scusa, ma non sono d'accordo su come interpreti il concetto di velocità nell'ambito di un esercizio di fisica del primo anno.  Ai poveri alunni fu detto che la velocità è un vettore tangente alla traiettoria. Tu così rischi di confonderli: a loro, proprio perché alunni, si dovrebbero rivolgere solo discorsi per principianti senza i sottintesi che fra esperti si demandano alla conoscenza del gergo e del contesto. Non ti sia per critica: anche se rileggendo oggettivamente lo è, te la mando lo stesso.

Hai perfettamente ragione . Non ci ho pensato …. Non sono abituato chiedo scusa!!!!



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Gesù, Giuseppe, Sant'Anna e Maria! Salvate @gabriele3076 da tale castroneria!
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Le proprietà di "qualcosa" si rilevano in un certo luogo a una certa ora; a ciascuna di queste proprietà si può attribuire uno o entrambi degli attributi "costante" e/o "uniforme"; se di un attributo godono tutte le proprietà allora ciò si riassume dicendo che ne gode la "qualcosa".
"uniforme" ≡ la proprietà (posizione esclusa) non dipende dalla posizione di misura.
"costante" ≡ la proprietà (marca oraria esclusa) non dipende dall'istante di misura.
Esempi
1) Moto rettilineo uniforme ≡ è uniforme ogni componente della velocità.
2) Moto circolare uniforme ≡ è uniforme la componente radiale della velocità.
3) Moto rettilineo uniformemente accelerato ≡ è uniforme ogni componente dell'accelerazione.
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ESERCIZIO
Le proprietà di un moto sono solo tre: posizione, velocità, accelerazione.
"moto uniforme" vuol dire che velocità e accelerazione sono eguali ovunque le si rilevi e ciò può essere vero solo nell'esempio #1.
"traiettoria" è l'inviluppo dei vettori velocità (per la definizione di velocità).
Pertanto dire "moto uniforme" con "traiettoria curva" (cioè con velocità non uniforme) è una castroneria di tale calibro da non fare nemmeno ridere; fa solo restare sconsolati.
LA COSIDDETTA "Risposta corretta" COSTITUISCE LA CASTRONERIA perché invece è sbagliatissima; se quella che hai trascritto («Un corpo che si muove di moto uniforme può avere una accelerazione?») è esattamente la domanda originale CARATTERE PER CARATTERE, allora la sola risposta corretta è una controdomanda gesuitica «Uniforme per quale proprietà?».
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"sapreste spiegarmi il perche' cortesemente?"
Sì, saprei spiegartelo; ma non cortesemente! Anzi, con un improperio ogni dieci parole.
Allora: il cretino che ha scritto il testo (tanto il libro si adotta lo stesso, che devo pensarci io all'istruzione di che lo legge? che ci pensino loro!) quasi certamente a giudicare da quella che indica come "Risposta corretta" intendeva riferirsi a un corpo che si muove mantenendo costante e uniforme il modulo della velocità e non le sue componenti né tanto meno quelle dell'accelerazione (se no la richiesta sarebbe un'idiozia ancora più sconsolante di quella che è).
Se il modulo della velocità vale V in ogni luogo e in ogni istante e se la traiettoria è curva i due vettori velocità in punti adiacenti della curva che è il loro inviluppo hanno direzioni diverse e formano i lati congruenti di un triangolo isoscele che ha per angolo al vertice la differenza Δφ fra le direzioni e per lato di base la differenza Δv fra i vettori (regola del parallelogramma).
Per spostarsi dall'una all'altra delle posizioni adiacenti il mobile ha impiegato un tempo che la differenza Δt fra gl'istanti di transito.
Il vettore rapporto Δv/Δt che è ben definito (Δt > 0) e non nullo (come Δv) si chiama "accelerazione media" ed è ciò a cui alludeva (stordito dall'aver fumato roba che non tollerava) l'autore di quel capolavoro antieducativo che ha dato spunto al mio sproloquio in difesa dell'esattezza linguistica quando si parla (e, a maggior ragione, si scrive) ad alunni su argomenti di scienza e/o di matematica.



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