Il piano risulta quindi perpendicolare alle basi del prisma triangolare dato e divide quest'ultimo in due prisma aventi altezza uguale e basi rispettivamente un triangolo equilatero e un trapezio isoscele.
Quindi i due prismi generati in questo modo avranno una base trapezoidale (isoscele) ed uno triangolare (equilatero): se devono essere equivalenti, deve verificarsi che le due aree siano uguali.
Se con d si indica PQ:
d = 2 : y = 0
d = 0 : y = √3
La variazione è lineare e quindi del tipo:
d = 2 - α·y------> 0 = 2 - α·√3------> α = 2·√3/3
quindi: d = 2 - 2·√3/3·y
l'area della sezione trapezoidale: a = 1/2·(2 + 2 - 2·√3/3·y)·y---> a = √3·y·(2·√3 - y)/3
deve quindi essere: a = A/2
√3·y·(2·√3 - y)/3 = √3/2
risolvendo si ottiene: y = √3 - √6/2 ∨ y = √6/2 + √3