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Postulati di appartenenza

  

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Trovo assai sgradevole che sia così diffusa fra gli alunni la ferrea convinzione che il particolare linguaggio usato in classe loro da insegnanti e libri di testo sia l'UNICO modo di esprimersi e che TUTTI NOI abbiamo l'OBBLIGO di comprenderli: la declaratio terminorum non è mai entrata nel loro orizzonte educativo.
A mio parere ciò lascia intendere che, nell'età della loro massima capacità di apprendere (da scolari delle prime classi elementari), non siano stati abituati a considerare la pluralità dei punti di vista e la molteplicità delle definizioni (non dico "Er padre de li Santi" del Belli, ma almeno che i sinonimi esistono!), ma solo "La maestra ha detto così!".
CHE MINCHIAZZA SONO "i postulati d'appartenenza e d'ordine"? Euclide mica li nomina!

 

@exprof mon capisco il suo latinorum... se vuol farmi sentire un idiota è riuscita nell'intento. Primo perché non ho capito l'esercizio e secondo perché non comprendo la sua polemica! Saluti

@CarmeloGugliotta
Figurati se mai volevo farti sentire un idiota subito dopo averti compianto come vittima della tua maestra che, incurante dell'alto compito affidatole dalla Repubblica, non t'insegnò a tempo debito la regola chiave della comunicazione con un pubblico (cioè con gli sconosciuti): anzitutto dichiara brevemente di cosa gli parlerai, poi parlagliene, infine riassumi di cosa gli hai parlato.
Dal momento che tu hai trascurato l'anzitutto e che io non so cosa il tuo libro chiami postulati l'esercizio non l'ho capito nemmeno io e non lo potrà capire nessuno che non sia già stato esposto a tale demente nomenclatura.
Non comprendi la mia polemica per un paio di buoni motivi: non era una polemica ma un'invettiva più un rimpianto; non era diretta a te (né ad altri alunni), alle maestre e al triste ritorno del principio d'autorità nell'educazione infantile.
Infine: il latinorum non si chiama così, ma si chiama Latino (con la maiuscola per intendere la lingua, e non latino che vuol dire "del Lazio"); e "declaratio terminorum", pur essendo due parole latine, non sono Latino: sono un prestito linguistico dell'Italiano, come tanti altri (ad esempio: agit-prop, astrakan, balalaica, bar, beluga, bidet, bielorusso, blitz, boiardo, bolscevico, bridge, bunker, cabaret, calmucco, camion, catiuscia, ceceno, cecoviano, chance, chefir, chirghiso, circasso, computer, copeco, cosacco, crepes, dacia, delikatessen, diesel, diktat, disfattista, èlite, film, gilet, glasnost, goleador, gotha, gratis, grattacielo, gulag, hertz, ideologia, intellighenzia, isba, iurta, kalashnikov, kaputt, kitsch, kolchoz, lapis, lolita, mammut, matriosca, mig, nomenklatura, obtorto collo, paella, perestroika, pogrom, politburo, pope, purga, rublo, russo, samizdat, samovar, sangria, scorbuto, siberia, smartphone, souvenir, soviet, speck, sport, sputnik ,stachanovismo, steppa , suprematismo, taxi, toilette, troika, tundra, ucraino, ugro-finnico, ukase, vodka, würstel, zar, zarina, zibellino , ...)



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https://www.sosmatematica.it/topics/oggetti-geometrici-proprieta-appartenenza-e-ordine/

I postulati di appartenenza della retta dicono che:

  • se disegni due punti su un foglio, puoi disegnare solo una retta che passa per entrambi i punti! Euclide direbbe: “per 2 punti distinti di un piano passa una e una sola retta”;
  • la retta non può essere costituita da un solo punto … altrimenti sarebbe un punto e non una retta! Euclide direbbe: “su una retta ci sono almeno 2 punti”; – in un piano non c’è mai solo una retta. Euclide direbbe: “per ogni retta di un piano esiste almeno un punto, nel piano, che non le appartiene”.

I postulati di appartenenza del piano dicono che:

  • se disegni 3 punti qualsiasi, non uno in fila all’altro, c’è solo 1 piano che passa per tutti e tre! Euclide direbbe: “per 3 punti distinti non allineati passa uno e un solo piano”;
  • se 2 punti di una retta sono su un piano, tutta la retta è sul piano! Euclide direbbe: “fissati due punti in un piano, la retta passante per i 2 punti distinti giace interamente sul piano”.

Postulato dell’ordine

Il postulato dell’ordine dice che la retta è un insieme di infiniti punti su cui si può sempre stabilire un verso (presi due punti il primo precede il secondo e il secondo segue il primo): “La retta è un insieme ordinato di punti, non esiste né un primo né un ultimo punto, e fra due dei suoi punti esiste sempre almeno un altro punto” Una retta orientata è una retta a cui è fissato un verso.
Da tutti questi postulati possiamo dire che:

  • ogni piano contiene infiniti punti e infinite rette;
  • per un punto passano infinite rette.

 

Ti consiglio di fare un disegno delle situazioni e ragionare.

Ciao @carmelogugliotta

@mg grazie

@mg che strana nomenclatura, mai sentita dal 1944 a oggi. Grazie.

exProf   caro exprof, non conosco neanche io questa strana nomenclatura, però con Google si trova tutto. Ho trovato la lezione di SOS Matematica pensa un po'. Ormai qui è tutto un minestrone con dentro Euclide e tutto il resto; anche noi che perdiamo il tempo a rispondere, ci siamo dentro...

Comunque  @carmelogugliotta ha fatto una bella citazione dai "Promessi Sposi" con il suo "latinorum" .

Ciao.

@mg @CarmeloGugliotta
La citazione è bella, ma Carmelo non è "un filatore di seta" analfabeta del XVII secolo; per quanto posso dedurre dalla domanda è un alunno del XXI secolo! Avrebbe dovuto scrivere "Latino" o almeno "latino". Saluti.



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